Nel settennio 2014-2020 i Paesi membri dell’Unione europea avranno un grosso compito. Favorire un modello di crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva, come?
Attraverso i fondi europei (a gestione indiretta) chiamati:
- Fesr: è il fondo che promuove lo sviluppo delle regioni, in quanto ad investimenti in ricerca, innovazione (per le PMI), infrastrutture (enti pubblici), aree protette, economia “low-carbon” e tecnologie dell’informazione;
- Fse: con questi soldi vengono finanziati tutti gli interventi rivolti alla valorizzazione del capitale umano (corsi di formazione, inclusione sociale per le fasce deboli, mobilità ricercatori ed imprenditori, etc);
- Feasr: è il fondo che sta alla base della politica di sviluppo rurale.
I primi due fondi sopracitati (FESR e FSE) alimentano la cosiddetta Politica di Coesione, che come suggerisce il termine, favorisce tutto ciò che mira a colmare il divario fra le regioni europee più in crescita e quelle in ritardo di sviluppo (regioni del Sud Italia ad esempio).
E questa politica di coesione con 325 miliardi di euro nel 2014-2020, costituirà una grossa opportunità per tutti i Paesi Membri. Ma cosa è stato fatto negli anni precedenti con i fondi delle precedenti programmazioni? I risultati sono contenuti nel documento pubblicato dalla Commissione europea in questi giorni e che prende il nome di “Sesta Relazione sulla Coesione Sociale e territoriale”. I dati finora disponibili (fino alla fine del 2012), testimoniano la creazione di circa 600 000 nuovi posti di lavoro, il sostegno a 80 000 nuove imprese, l’accesso alla banda larga per 5 milioni di cittadini e un miglior approvvigionamento di acqua potabile per 3,3 milioni di persone. Inoltre 5,7 milioni di persone in cerca di lavoro hanno ottenuto un aiuto per accedere al mondo del lavoro.
Ma c’è ancora bisogno di migliorare la capacità amministrativa (governance) di spesa dei fondi e di investire in quelle zone a più alto rischio di esclusione sociale così come di altri miglioramenti auspicati fino al 2020.
In allegato trovate due documenti di presentazione della politica di coesione.
Nel link trovate la sesta relazione da scaricare e leggere: